parliamo di animali esotici
Il risveglio delle tartarughe di terra
Il periodo del letargo termina con l’aumento delle temperature esterne che si ha nel periodo primaverile. Ciò avviene solitamente prima nelle regioni meridionali (Febbraio/Marzo) rispetto a quelle settentrionali (Aprile/Maggio). L’aumento delle temperature consente la riattivazione del metabolismo delle tartarughe che gradualmente ripristinano le funzioni corporee e successivamente l’alimentazione.
Letargo all’aperto: nel caso di esemplari che hanno eseguito l’ibernazione all’esterno è consigliabile lasciare che emergano spontaneamente dai rifugi facilitando l’operazione con la rimozione dello strato di paglia/fieno/foglie precedentemente posizionato a protezione. In questo modo i raggi del sole riscalderanno più facilmente il terreno stimolando le tartarughe ad uscire.
Letargo controllato: per gli animali che sono in letargo in locali protetti è opportuno uno spostamento graduale all’esterno delle casse che li contengono con successiva rimozione dello strato di protezione. Ciò consentirà agli esemplari di acclimatarsi e riattivare gradualmente il metabolismo. Spostamenti bruschi dentro/fuori sono altamente sconsigliati per il conseguente rischio di sbalzi improvvisi di temperatura in un momento in cui le tartarughe sono particolarmente sensibili.
Una volta avvenuto il risveglio, il primo accorgimento da prendere è consentire agli animali di reidratarsi entro 24-48 ore. A tal proposito è consigliabile lasciare a disposizione una ciotola bassa con acqua fresca e pulita posizionata all’uscita dei rifugi o dentro la cassa in cui hanno svolto il letargo. Un’ulteriore accortezza per assicurare l’idratazione è far svolgere alle tartarughe un bagnetto in acqua tiepida che consentirà loro di bere e stimolerà il rilascio di tossine e scorie accumulate durante il sonno.